Principio del “ne bis in idem” in materia di reati societari

Il contributo riguarda l’obbligo, in capo al giudice, di verificare che il procedimento per il reato di bancarotta fraudolenta e quello per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte non abbiano ad oggetto lo stesso fatto storico. L’assenza di tale verifica, infatti, potrebbe configurare una violazione del principio di “ne bis in idem”. Com’è noto, l’art. 4 del Protocollo n. 7 CEDU vieta che un soggetto possa essere perseguito o condannato penalmente dalla giurisdizione dello stesso Stato per un reato per il quale è già stato assolto (o condannato) a seguito di una sentenza passata in giudicato conformemente alla legge ed alla procedura di tale Stato. Quanto appena rappresentato trova fondamento nelle garanzie del “giusto processo” e, specificamente, nel principio di civiltà giuridica espresso dal “ne bis in idem”. La violazione di tale principio, pertanto, andrebbe a creare un vulnus per il godimento delle libertà connesse allo sviluppo della personalità individuale.
Nuove modifiche in tema di responsabilità dell’ente: il D.Lgs. 2 marzo 2023, n. 19

1. Premessa Dopo più di vent’anni dall’approvazione del D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 ed il conseguente venire meno di quello che era considerato un dogma giuridico, il principio del societas delinquere non potest, la responsabilità da reato delle persone giuridiche si trova in un eterno paradosso. Da un lato il legislatore, anche su impulso […]
Le disposizioni penali in materia di società

Le disposizioni penali in materia di società La materia dei reati societari trova ampio spazio all’interno del Codice Civile, precisamente all’interno del Titolo XI del Libro V (Del Lavoro). Infatti, dall’articolo 2621 c.c. all’articolo 2642 c.c. vengono disciplinate una serie di fattispecie che, divise per capi, racchiudono all’interno del medesimo nucleo tematico gli illeciti […]