A cura di Marzia Ferraro,
vincitrice per la categoria Neolaureati del Premio Baffi IV Edizione
Il presente studio evidenzia come gli accordi di esternalizzazione compromettano il diritto d’asilo, contribuendo al progressivo indebolimento delle garanzie giuridiche previste dal diritto italiano ed europeo. In particolare, l’autrice mette in luce l’asimmetria tra i principi di libertà ed eguaglianza, alla base della democrazia italiana ed europea, e le politiche migratorie sempre più restrittive, che sotto la veste della lotta alla migrazione irregolare si traducono in vere e proprie barriere giuridiche. L’esternalizzazione delle frontiere e delle procedure di asilo, infatti, non solo ostacola e viola i diritti fondamentali delle “people on the move”, ma mina anche il principio cardine che dovrebbe guidare l’UE e i suoi Stati membri: lo Stato di diritto.
L’elaborato, insistendo su una transizione sempre più marcata verso l’esternalizzazione delle politiche migratorie, analizza il Memorandum tra Italia e Libia del 2017 e il Protocollo Italia- Albania del 2023, mostrando come tali accordi compromettano il diritto d’asilo e rafforzino meccanismi di esclusione e respingimento.
Attraverso un’analisi comparativa con l’accordo Regno Unito-Rwanda, la distinzione tra esternalizzazione ed extraterritorialità dell’asilo viene approfondita al fine di esaminare differenze giuridiche, analogie e implicazioni concrete di queste due procedure.
Infine, l’attenzione si concentra sull’informalizzazione dell’azione esterna dell’UE, evidenziandone l’impatto sulle violazioni dei diritti umani, con particolare riferimento al diritto d’asilo e al principio di non respingimento. A tal fine, vengono quindi esaminati la Dichiarazione UE-Turchia del 2016 e il Memorandum UE-Tunisia del 2023.
L’analisi di diversi casi di esternalizzazione praticati dall’Unione Europea e dall’Italia evidenzia pertanto come tali misure non garantiscano una tutela effettiva del diritto d’asilo, contribuendo alla violazione dei diritti fondamentali e determinando un’erosione progressiva dell’identità civile e democratica dei sistemi europei. Questa dinamica rivela una contraddizione profonda, in cui l’universalità e l’indivisibilità dei diritti assumono contorni ambigui e contraddittori.